Southampton life

Southampton, settembre 2019
Voglio migliorare il mio inglese e non solo. Ha inizio questa avventura nel sud dell’Inghilterra perché c’è Lorenzo. Non perché qui vicino c’è l’isola di Wight, quella che cantavano i Dick Dick penso nel 1970! C’è Lorenzo come base e appoggio.

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Pronti via e tante cose accadono soprattutto perché uno va a cercarle.

Sotto casa la musica arriva da lontano e da vicino è come avere un David e un Bowie che cantano in modo credibile “…” (chi la conosce questa canzone mi può scrivere?).

Iscritto alla scuola di nome Teg, mi trovo in una classe multietnica. Devo quindi comunicare in inglese con classmates come Valeria dalla Colombia o con Abdullah dalla Arabia del Sud…

Spazio per l’arte!

Alla City Gallery c’è un’interessante mostra intitolata “Criminal Ornamentation” di Yinka Shonibare tra patterns e tatuaggi…

Entro invece a curiosare alla John Hansard Gallery e mi trovo dentro ad una cucina improvvisata. Faccio subito un disegno che lascerò appeso alla bacheca. Intorno al tavolo capisco che a turno si legge qualcosa e quando tocca a me, mi scuso per il mio inglese ma leggo un pezzo di Perfect Day di Lou Reed.

Ci vuole un buon caffè, anzi meglio un the… Scelgo Mettricks ed esco con un disegno.

Di sera scopro un locale che si chiama, chissà perché, “1865” e sento questi americani Tiny Moving Parts con un riff di chitarra pazzesco e riconoscibile.

Con le orecchie ingolfate di rock devo dormire perché il giorno dopo mi tocca Londra. Partita di calcio Tottenham-Southampton. Che stadio!

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